ESCLUSIONE, PROBLEMA SOCIALE ED ECONOMICO

Inclusion Code è un innovativo progetto di formazione ed educazione professionale che si rivolge a chiunque sia socialmente escluso e discriminato, per fornire un’opportunità di piena realizzazione del potenziale inespresso e creare le precondizioni per una vita dignitosa e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza.

Inclusion Code risponde a due problematiche distinte, ma tra loro interdipendenti:

  • il problema sociale dell’esclusione;
  • il problema economico del mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

La soluzione comune alle due è la formazione mirata all’inserimento professionale, in settori ad alta domanda di personale qualificato.

Perché escludiamo
e perché non dovremmo farlo

Prendendo in prestito le parole di Taguieff, sociologo e filosofo francese, la discriminazione è un “trattamento differenziale e ineguale delle persone o dei gruppi a causa delle loro origini, delle loro appartenenze, delle loro apparenze (fisiche o sociali) o delle loro opinioni, reali o immaginarie”.

La conseguenza della discriminazione è l’esclusione degli individui dalla condivisione di beni sociali anche essenziali, come il lavoro, l’alloggio, l’educazione scolastica, e quindi una condizione di cittadini di serie B. Infatti, chi è discriminato non riesce a godere appieno dei suoi diritti.

Le faglie di esclusione in Italia

Le cosiddette faglie di esclusione, cioè quelle caratteristiche lungo le quali l’esclusione sociale si raggruppa, sono diverse, tra cui l’età, il genere, la provenienza geografica, le abilità fisiche e intellettive, il tutto unito alla condizione socioeconomica, elemento essenziale nel determinare il livello di inclusione di cui un individuo gode. 

ESCLUSIONE generazionale

Giovani che vivono in povertà

ESCLUSIONE GEOGRAFICA

Giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni che non studiano e non lavorano risiede nel Mezzogiorno

ESCLUSIONE
DI GENERE

Valore del gender pay gap

ESCLUSIONE
GENERAZIONALE

Persone inattive tra i 50 e i 64 anni

DISCRIMINAZIONE VERSO MIGRANTI E RIFUGIATI

Tasso di incidenza della povertà assoluta degli stranieri in Italia

DISCRIMINAZIONE verso la disabilità

Persone con disabilità di età compresa tra i 15 e i 64 anni occupate

Mismatch tra domanda e offerta di lavoro

La situazione occupazionale può essere identificata come un’opportunità per l’inclusione sociale. Sono state tuttavia evidenziate le difficoltà nel trovare occupazione, soprattutto in un momento di recessione economica come quello che stiamo vivendo attualmente. Ciò nonostante, le difficoltà non risiedono esclusivamente nella scarsa domanda di lavoro, ma anche nell’incontro della domanda esistente con l’offerta. In questo contesto sorge il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

La ripartizione delle richieste di impiego previste da Unioncamere per il periodo 2022-2026:

  • circa 120-137 mila unità medie annue
  • offerta media annua di circa 78 mila neo-qualificati (60% del fabbisogno espresso)

Un problema in più:
la pandemia da Covid-19

La pandemia da Covid-19 è anzitutto un’emergenza di tipo sanitario, ma è innegabile che si sia trasformata in una crisi sociale, mettendo doppiamente a rischio le vite delle persone. La faglia di esclusione sociale che più si è accentuata durante la pandemia è anche la più trasversale: quella del reddito. La quota di famiglie in povertà assoluta è del 7,7%. La povertà è solo uno degli elementi che porta all’emarginazione sociale e le diverse tipologie di discriminazione possono peggiorare ulteriormente la situazione per alcune categorie di persone. Ne sono un esempio gli stranieri e le donne.

Questa grave situazione si traduce nella prima priorità politica identificata dagli italiani, che è la riduzione della disoccupazione. Tuttavia figurano anche tra le priorità di intervento individuate il sostegno ai singoli e alle famiglie in difficoltà e la riduzione dell’ineguaglianza economica.